17 Dicembre | Avvento 2011 |
Vi siete mai chiesti perché i regali di Natale si chiamano anche "strenne"? Per rispondere a questa domanda dobbiamo tornare all'Antica Roma.
Romolo aveva fatto costruire le mura attorno alla città da lui fondata. In segno di gioia e di prosperità i suoi amici gli offrirono un gran fascio di rami verdi, tagliati dal vicino bosco dedicato a Strenia, la dea della potenza e della fortuna. Commosso per l'omaggio, Romolo volle che il gesto augurale venisse rinnovato ogni anno nel giorno anniversario della fondazione di Roma.
Col tempo questa usanza perdette il carattere ufficiale e si diffuse fra i cittadini, che specialmente alle calende di gennaio, cioè nel primo giorno del mese, cominciarono ad offrirsi a vicenda ramoscelli sacri di alloro e ulivo, aggiungendovi doni di fichi e mele con l'augurio che l'anno in arrivo potesse essere dolce come quei frutti. E poiché il nome della dea Strenia era sinonimo di prosperità, l'uso assunse lo stesso nome. Più tardi rami verdi, fichi e mele, vennero sostituiti con doni d'altro genere; il nome strenia venne alterato in quello di strenna e i regali vennero offerti nel giorno della nascita di Gesù.
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