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23 novembre, 2008

Autunno


Autunno, mi tieni forte,
mi stringi la mano.

Che gioia vederti!
Mi regali ogni volta una scatola di colori.

Quanto ti adoro,
caldo amico autunno.

                        Susanna G.

20 novembre, 2008

"Istruzioni per l'uso"

Ciao a tutti, cari amici incantati!

Ho ricevuto tante domande su come fare per partecipare a questo blog. Ecco qualche indicazione.
Un BLOG è come un manifesto che si affigge sui muri, solo che il muro è la rete internet e su questo manifesto virtuale è possibile affiggere molte cose diverse: pensieri, fotografie, musiche, filmati, eccetera, che vengono inseriti in singoli “post” (=foglietti), datati e catalogati per argomenti (etichette).
La cosa bella è che chiunque ne abbia voglia può partecipare dicendo la sua (ma può anche semplicemente “guardare”), semplicemente commentando ogni singolo post

Se vuoi partecipare devi fare così:

1. Decidi quale post vuoi commentare.
2. Scegli un nome di fantasia che sarà il tuo “soprannome”. In questo modo non c’è pericolo che qualcuno scopra la tua vera identità e sarà molto più divertente… (questo non vuol dire che si possono dire cose brutte, perché chi gestisce il blog può cancellarle!!!)
3. In fondo ad ogni post (dove c'è scritto Pubblicato da), c’è un bottone con scritto commenti.Clicca lì sopra, si aprirà una pagina dove puoi dire quello che vuoi.
4. Ora scrivi il tuo commento. A questo punto hai due possibilità:
a) se hai già un account su google (un indirizzo e-mail) o su un altro blogger, lo inserisci negli appositi campi e, automaticamente il tuo commento verrà firmato con il nome che hai scelto per partecipare ai blog *vedi sotto
b) se non sai cosa inserire, scrivi il tuo soprannome in fondo al commento e spedisci come “anonimo”.


* se non hai un account di posta elettronica (e-mail), puoi crearne uno su g-mail in questo modo:
1. vai su www.google.it e clicca su gmail
2. clicca su Registrati ed effettua la registrazione
3. Una volta che hai il tuo account, devi andare su www.blogger.com
4. inserisci nome utente (quello che nell’indirizzo mail sta prima della @) e password. Ora puoi scegliere il tuo nome di fantasia (nickname) che sarà quello che userai sempre per partecipare ai blog.

Spero sia tutto chiaro. Provate!
A presto
Baci dalla vostra fatina,

14 novembre, 2008

Anch’io vado a scuola

Credete che le fate sappiano tutto?
Sbagliato.
Anche le fate hanno bisogno della scuola. Hanno bisogno di qualcuno che insegni loro a volare, ma non solo. Occorre che imparino a riconoscere le proprie capacità, prima di imparare a metterle a frutto.
Ci sono Maestre Fatate che sanno come fare a renderle coscienti, autonome e potenti.
Sì perché, una volta capito, le fate hanno poi il dovere di fare il loro mestiere. Anche qui, ovviamente, c’è qualcuno che mette i bastoni fra le ruote… Ma nella Radura Magica, in genere tutto si risolve per il meglio.

Anche negli altri posti del mondo ci sono le scuole.
E anche lì, c’è qualcuno che, ogni tanto, mette i bastoni fra le ruote… Ma io cerco di ignorare chi vuole che le cose vadano a rotoli. Come?
Io faccio così. Cerco di fare in modo che il mio mondo, quello più intorno a me, funzioni meglio che posso: aiuto chi si trova in difficoltà, cerco di sminuire i problemi, consolo chi non sono in grado di aiutare con la mia magia. E cerco anche di non imporre sempre la mia volontà (anche se avrei voglia di farlo molto spesso!), sforzandomi (lo ammetto) di capire i mondi e le teste degli altri (non è per niente facile…).
Ma, soprattutto, cerco di svolgere bene i miei compiti e, quando non c’è altra strada per far valere i miei diritti, combatto. Ma le mie armi preferite si chiamano dialogo, buon senso, giustizia, amore, fratellanza, rispetto e allegria.

E la vostra scuola?
Anche lì c'è qualcosa che non va?
Sapreste fare qualcosa per renderla migliore?

01 novembre, 2008

Un arcobaleno di colori


Il mio astuccio è una città,
piena di felicità.
Passa un arcobaleno di colori
che riempie occhi e cuori.
Matite e pennarelli
per me son gioielli.
Del mio astuccio sono fiera
perché sembra primavera!


                    Susanna G.